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La Chiesa Parrocchiale
 
Prima dell'anno 1500 la famiglia dei Gambino o Gambini aveva fatto costruire una piccola cappella dedicata a San Michele Arcangelo. Nel 1540  sul medesimo luogo dove in precedenza sorgeva questa piccola cappella fu edificata una chiesa. La chiesa fu elevata a Sacramentale coadiutrice della Cattedrale di Catania nel  1571. L'edificio era stato ampliato nel 1678, ma venne distrutto dal terremoto del 1693. Agli inizi del XVIII° secolo si iniziò la riedificazione di una chiesa nella forma attuale; dopo il 1791, su disegno dell'architetto  Stefano Ittar, fu iniziato il prospetto in stile neoclassico con pronao a colonne delimitato da una recinzione in ferro battuto e timpano di   forma triangolare.
La Chiesa fu elevata a Chiesa Parrocchiale il 19 dicembre 1921 e ad Arcipretura Parrocchiale il giorno 11 dicembre 1930. Sulla parte superiore della facciata vi sono tre statue, raffiguranti i tre Santi Arcangeli, disegnate dal pittore acese Michele Vecchio ed eseguite dallo scultore Giuseppe Orlando. L'interno, a pianta ellittica, è sormontato da una notevole cupola ovale priva della parte sommitale perchè il lanternino è crollato in seguito al violento terremoto del 1818. Nel piccolo battistero situato sulla sinistra del vestibolo d'ingresso della chiesa si trova il fonte battesimale degli inizi del XVII° secolo chiuso da un'artistica recinsione in ferro battuto.
Sopra l'ingresso, nella cantoria in muratura è collocato l'organo a canne, in stile neogotico, risalente alla seconda metà del XIX° secolo, in legno dorato, scolpito e intagliato, dotato di una ricca gamma di registri. Nell'unica navata vi sono quattro altari laterali. Lungo il lato destro, sul primo altare è posta una tela  raffigurante la "Madonna del Carmelo e la Gloria dei Santi" eseguita nella seconda metà del XIX° secolo dai fratelli Giuseppe e Francesco Vaccaro di Caltagirone collocata al posto del quadro dello stesso titolo, dipinto dal pittore acese Giacinto Platania nel XVII° secolo e che attualmente si trova nei locali della casa canonica parrocchiale
Sopra l'ingresso, nella cantoria in muratura è collocato l'organo a canne, in stile neogotico, risalente alla seconda metà del XIX° secolo, in legno dorato, scolpito e intagliato, dotato di una ricca gamma di registri. Nell'unica navata vi sono quattro altari laterali. Lungo il lato destro, sul primo altare è posta una tela  raffigurante la "Madonna del Carmelo e la Gloria dei Santi" eseguita nella seconda metà del XIX° secolo dai fratelli Giuseppe e Francesco Vaccaro di Caltagirone collocata al posto del quadro dello stesso titolo, dipinto dal pittore acese Giacinto Platania nel XVII° secolo e che attualmente si trova nei locali della casa canonica parrocchiale. L'altro altare, sul lato destro della chiesa, è consacrato al Sacro Cuore di Gesù; in precedenza questo altare era dedicato a S. Michele Arcangelo, Patrono della Comunità Parrocchiale, e vi era collocata una tela che lo raffigurava e che oggi si trova nel salone parrocchiale "Mons. Santo Urso"; anche la suddetta tela è stata eseguita da Giacinto Platania.
Sul secondo altare si trova l'imponente statua lignea del SS. Crocifisso ai piedi della quale è collocato un quadro raffigurante l'Addolorata. Tra questi due altari è ubicata l'edicola votiva contenente una bella statua in gesso di Maria Regina della Pace. Nel presbiterio si trova l'altare maggiore al centro del quale è ubicato il Tabernacolo, edicola in marmo sostenuta da quattro colonnine dorate e chiusa da una doppia porticina girevole in rame dorato, opera del maestro artigiano acese Gaetano Urso. Davanti all'altare sono collocati arredi sacri di pregevole fattura dovuti all'artigiano acese Giovanni Grasso. Lo sfondo del presbiterio è stato recentemente abbellito con un affresco del Prof. Salvatore Adamantino raffigurante alcuni angeli. Nell'apposita cappella è custodita la statua, in legno dipinto, dell'Arcangelo S. Michele, di notevole valore artistico, scolpita da un anonimo messinese, profugo ad Acireale durante la carestia e la ribellione di Messina negli anni 1671 - 1679. La statua è ornata dai simboli che la letteratura religiosa attribuisce all'Arcangelo: la spada e la bilancia.